Premessa

Questo volume riunisce gli atti del convegno Quale didattica dell’italiano? Problemi e prospettive dell’insegnamento dell’italiano che si tenne a Locarno al Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana nei giorni 17 e 18 ottobre 2014 e quelli del ciclo di lezioni Costruttori, rabdomanti, palombari. Il percorso dell’insegnante di italiano che si svolse tra l’autunno del 2013 e la primavera del 2014 all’Università della Svizzera italiana a Lugano.

Entrambe le manifestazioni furono patrocinate dalla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, dall’Istituto di studi italiani dell’Università della Svizzera italiana e dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport del Cantone Ticino nell’intento di sostenere il progetto di istituire nella Svizzera italiana un Centro di didattica della lingua e della letteratura italiana. Al progetto sono associate ora anche l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni e la sezione di lingua italiana dell’Istituto universitario federale per la formazione professionale con sede a Lugano. Oltre al Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport del Cantone Ticino è pure interessato il Dipartimento dell’educazione, cultura e protezione dell’ambiente del Cantone dei Grigioni.

Il progetto di Centro di didattica della lingua e della letteratura italiana si inserisce nel programma di swissuniversities avente lo scopo di formare specialisti nelle didattiche disciplinari. In Svizzera ne sono già stati istituiti alcuni, grazie al concorso di risorse esistenti nelle Alte scuole pedagogiche e nelle Università. Anche il futuro Centro di didattica della lingua e della letteratura italiana potrà contare su istituzioni accademiche già attive da alcuni anni e conosciute per la qualità della propria offerta formativa e l’attività di ricerca, come l’Istituto di studi italiani dell’Università della Svizzera italiana e il Centro di didattica dell’italiano e delle lingue nella scuola del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.

L’istituzione del Centro di didattica della lingua e della letteratura italiana faciliterà lo sviluppo della ricerca didattica e l’ampliamento dell’offerta formativa, grazie anche all’auspicata collaborazione con le cattedre di italianistica delle Università svizzere e con altre Alte scuole pedagogiche. Didattica della lingua e della letteratura italiana; didattica dell’italiano come lingua d’insegnamento di altre materie; didattica dell’italiano come lingua straniera; didattica dell’italiano come lingua di scolarizzazione di allievi alloglotti potrebbero essere gli ambiti della futura attività del Centro.

I contributi di questo volume esplorano alcuni di questi percorsi, da quelli che tradizionalmente caratterizzano la didattica dell’italiano, come l’educazione linguistica e l’educazione letteraria, a questioni che più di recente si sono imposte alla discussione: la prepotente diffusione di nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, l’opportunità che l’insegnamento dell’italiano si apra agli apporti di altre discipline, la valenza formativa di un insegnamento interdisciplinare, i problemi connessi all’uso dell’italiano come lingua della didattica di altre materie, l’insegnamento dell’italiano in contesti plurilinguistici.

Emerge da questi contributi la convinzione che la didattica dell’italiano abbia bisogno di essere professionalizzata; abbia bisogno di formatori esperti che possano vantare una concreta esperienza d’insegnamento della materia nelle aule scolastiche, ma al tempo stesso che possano dedicarsi alla ricerca scientifica applicata, all’innovazione didattica, alla validazione delle buone pratiche, alla produzione di manuali e testi didattici efficaci. Alla didattica disciplinare professionalizzata spetta infatti il compito di stabilire un nesso fruttuoso tra la pratica in aula e la ricerca scientifica, affinché la prima non si riduca alla routine e all’omologazione dell’esistente e la seconda non sia un mero
esercizio accademico avulso dal contesto e di difficile, se non impossibile, applicazione. Occorre che la didattica disciplinare coltivi la giustificata ambizione di diventare appieno disciplina scientifica, con una propria identità che la distingue tanto dalle scienze dell’educazione quanto dal sapere dell’ambito disciplinare di cui si propone come didattica. Anche questo aspetto, particolarmente importante per la definizione del percorso professionalizzante dell’insegnante di italiano, trova spazio in alcuni interessanti contributi a questo volume.

Ci auguriamo che gli atti qui pubblicati costituiscano un contributo significativo alla definizione dello statuto scientifico della didattica dell’italiano, alla discussione dei problemi e delle prospettive dell’insegnamento dell’italiano e alla comprensione nelle scuole e nella società dell’importanza per il futuro della lingua e della cultura italiana in Svizzera dell’istituzione di un Centro di didattica ad esse dedicato.

Marcello Ostinelli
Novembre 2015

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